Daniel González, 26mq Solution’s Office, 2018
paillettes cucite a mano e mattoni, installazione ambientale, architettura effimera
hand-sewn sequins on canvas and bricks, environmental installation, ephemeral architecture

“Present Monuments”, mostra personale solo show, Boccanera Gallery, Trento, 2018
9  novembre November 2018 – 2 febbraio February 2019

In questa architettura effimera ogni mattone porta con sé un biglietto da un dollaro paillettes ricamate a mano che simbolizzano al contempo il desiderio e l’illusione di questa architettura effimera.
L’artista propone, nello spazio della Galleria Boccanera, 26 mq di Ufficio delle Soluzioni. L’opera traccia gli spazi e i muri di un ideale ufficio delle soluzioni, come fondamenta immaginarie di una costruzione futura possibile. Questo ufficio offre tutte le soluzioni ai nostri problemi, una utopia e un sogno allo stesso tempo. I dollari in paillettes ricamati a mano su tela riflettono la luce alludendo alla dimensione effimera di questa architettura e all’illusione che possa esistere un ufficio di questo tipo nella realtà. L’artista disegna nello spazio la forma di una architettura che è allo stesso tempo inizio di una costruzione e un resto archeologico memoria di ciò che fu.

In this ephemeral architecture each brick carries with it a hand-embroidered sequin dollar bill  that symbolizes, at the same time, the desire and the illusion of this work.
In the space of the Boccanera Gallery, the artist presents 26 square meters of “Office of Solutions”. The work traces the spaces and walls of an ideal office of solutions, as imaginary foundations of a possible future construction. This office offers all solutions to our problems, a utopia and a dream at the same time. The dollars in sequins reflect the light alluding to the ephemeral dimension of this architecture and to the illusion that an office of this type might exist in reality. The artist draws in space the form of an architecture that is at the same time the beginning of a construction and an archaeological reminder of what it was.

foto credits Nicola Eccher e Studio Daniel González